Di Grazia Musso
Alle giare che contenevano olio, prodotto ritenuto di grande pregio in quel periodo, venivano normalmente applicate etichette in avorio di diverso formato.
Su quelle più piccole erano scritte informazioni relative al contenuto, l’indicazione della località ( forse quella di produzione) e alcuni numeri.
Su quelle di maggiori dimensioni erano invece registrati il tipo di olio, i nomi del monarca e la data, quest’ultima espressa attraverso un evento di particolare rilievo accaduto nel corso dell’anno.

I frammenti che compongono questa tavoletta a nome di Aha sono stati ritrovati in due momenti diversi, in corrispondenza dei resti della sepoltura di una delle mogli del re.
In alto a destra, accanto al foro, sono incisi due dei nomi del sovrano.
Il nome Horus è iscritto all’interno del serekh: le zampe del falco scendono all’interno di un palazzo e si trasformano in due braccia che stringono la mazza e lo scudo, venendo così a formare il geroglifico che, in epoca classica, avrà lettura Aha ovvero ” il Combattente”.
A destra, all’interno di un padiglione è racchiuso il nome nebty del sovrano.
La dea avvoltoio Nekhbet dell’alto Egitto e la dea cobra Uadjet del Basso Egitto sormontano un segno, molto simile al geroglifico della tavola per il gioco della senet che si legge men e il cui significato è ” durare, stabilire”.
Alla sinistra dei nomi di Aha si trova la figura di una imbarcazione con la prua decorata e una cabina al centro.
Sopra a questa è inciso un falco su una barca, da interpretare come la didascalia relativa all ‘identita’ di colui che di trova all’interno della cabina e che potrebbe essere sia il re, sia un simulacro del dio Horus.
Sull’estremità sinistra dell’etichetta si trovano alcuni geroglifici che fanno riferimento, forse, a una battaglia del sovrano o a una sua opera di costruzione.
A destra della scena inferiore so trova un edificio al cui interno stanno in piedi tre personaggi.
Un quarto uomo, con in mano un lungo bastone è raffigurato all’esterno, rivolto verso il centro della scena dove si trovano due uomini ai lati di quello che sembrerebbe essere un grande vaso di supporto.
A sinistra sono rappresentati alcuni prigionieri, un toro legato e uno decapitato, giare e pani posti su una stuoia ( che corrisponde al segno geroglifico “offerte”).
Nel registro inferiore una processione di quattro personaggi con le braccia conserte avanza verso sinistra dove è scritto il nome di un olio
Etichetta di Aha
Avorio
Altezza cm 4,8
Larghezza cm 5,6
Naqada, scavi del 1897, un frammento fu ritrovato da Garstang 1904
Prima Dinastia ( 2920-2770 a.C.),
Regno di Aha
Museo Egizio del Cairo
JE 31773 = 14142
Fonte:
Tesori Egizi della collezione del Museo Egizio del Cairo – Francesco Tiradritti – fotografie Araldo De Luca