A cura di Francesco Alba
The Metropolitan Museum of Art, New York
Il blocchetto, realizzato in diaspro-opale levigato, riporta il nome di Userkaf, probabile figlio di Micerino e fondatore della Quinta Dinastia (2494-2487 a.C.). I geroglifici sotto il cartiglio reale ne indicano il peso che corrisponde a cinque deben.
Il valore ufficiale del deben, misura standard per i metalli, soprattutto preziosi, veniva stabilito di volta in volta al succedersi dei sovrani, cambiando notevolmente nel tempo, da circa 13,6 grammi durante l’Antico Regno, a 91 grammi circa nel Nuovo Regno. Questo esemplare integro, del peso di 68,22 grammi, fa intendere che il valore del deben durante il regno di Userkaf era pari a 13,64 grammi.Il limitato stato di usura del blocchetto potrebbe far pensare che si tratti in effetti di un campione di riferimento standard non utilizzato nella pratica
.E per quanto l’invenzione della moneta come tramite per gli scambi commerciali sia generalmente databile al VII secolo a.C., alcune caratteristiche di questo manufatto, come la natura del materiale (pietra semipreziosa) ed il valore ponderale certificato e garantito dalla suprema autorità statale (il faraone), ne fanno, a mio avviso, un prototipo ante litteram.
Concludo con una citazione tratta dal cosiddetto “Insegnamento di Amenemope”, un testo morale risalente alla Ventiseiesima Dinastia:
“Non muovere la bilancia e non alterare i pesi;non diminuire le frazioni della misura. . . . . . . . . .non farti pesi difettosi, essi provocano molte pene per l’ira divina.
Se vedi un altro che imbroglia, tieniti lontano!”