A cura di Patrizia Burlini
Amministratore del Nomo, sacerdote di Maat
Il suo sguardo ammaliante, triste e buono ispira grande tenerezza.
Mitri visse alla fine della V dinastia /inizi della VI Dinastia e servì il suo faraone – forse Unas – intorno al 2400 aC.
La grande tomba di Mitri fu scoperta nel 1926, e al suo interno furono rinvenute almeno 10 statue di legno. Tra di esse vi era una statua in pessimo stato di conservazione, ma con degli occhi ammalianti, che ne fanno una delle statue lignee più conosciute dell’Antico Egitto.

Lo scultore è stato in grado di conferire un grandissimo realismo allo sguardo di Mitri grazie all’uso del rame e di bellissimi cristalli di rocca di colore grigio (in foto appaiono azzurri). Un accorgimento usato dagli scultori era di inserire nell’occhio un un pezzo di legno per simulare la pupilla.
Il suo splendido sguardo trasmette un misto di dolcezza e malinconia.
La posa è quella tipica degli scribi, con le gambe incrociate ed un rotolo di papiro aperto sulle ginocchia, mentre tiene una penna nella mano destra.

Mitri faceva parte dell’élite alfabetizzata e voleva assicurarsi di essere riconosciuto nell’aldilà come un uomo saggio ed istruito.
Legno e stucco dipinto, h 76 cmMuseo Egizio del Cairo (JE 93165)
Fine V dinastia, inizi VI Dinastia