Nella parete nord del piano superiore del tempio è ubicata invece una piccola cappella composta da due stanze chiamata Cappella Superiore di Anubi o Cappella di Tuthmosis I. Vi si accede dal piccolo tempio solare a cielo aperto recentemente restaurato.
Questa cappella è stata parzialmente scavata nella roccia ed è composta da due stanze, la decorazione è simile a quella delle stanze della Cappella Inferiore di Anubi.
La cappella è lunga 5,26 m, ma larga solo 1,57 m, quindi è molto stretta. Sebbene le decorazioni di entrambe le stanze della cappella siano state distrutte nell’antichità, i resti che sono stati conservati sono di alta qualità, soprattutto nella colorazione delle iscrizioni.
Sulle pareti della cappella, oltre alle raffigurazioni scolpite della regina, si potevano vedere suo padre Tuthmosis I e di sua madre Seniseneb (sulla parete nord della seconda stanza). Anche tutte le pareti laterali della cappella erano decorate a colori.
Secondo gli studiosi le raffigurazioni di Hatshepsut distrutte sarebbero state di rituali con diverse divinità: la Regina offre incenso ad Amon-Ra, natron ed olio consacrato ad Anubi, svolge riti di purificazione con Osiride e Sokar, dedica un santuario a Ptah e riceve vita da una Dea (Hathor?) non meglio identificata.
Sulla sinistra del Sacrario, la regina Ahmose seguiva la figlia Hatshepsut sotto l’iscrizione “Sorella del re, moglie del grande re, madre del re, Ahmose”
Il Sacrario, oggi praticamente spogliato delle decorazioni. Sulla destra nuovamente raffigurazioni di Tuthmosis I e Seniseneb
La Cappella Superiore di Anubi. Sul fondo era posizionata una mensola su cui i sacerdoti potevano posare le offerte. Sulla parete di fondo, Tuthmosis I seguiva la figlia davanti ad un simbolo “Imiut” distrutto nell’antichità. E’ probabile che la distruzione sia avvenuta in tempi successivi: quella di Hatshepsut per la damnatio memoriae compiuta presumibilmente sotto Tuthmosis III e quella degli dei sotto Akhenaton
Particolare del cielo stellato
Il tavolo delle offerte
Seniseneb, la madre di Tuthmosis I
Tuthmosis I
La brillantezza delle iscrizioni è rimasta ancora vivida
I simboli di regalità del giunco e dell’ape
Il decoro che corre lungo le pareti della Cappella ritrae la Dea Cobra Wadjet, i pilastri “Djed” di Osiride e le croci “Ankh”
La porta di accesso al Sacrario, sempre ad angolo retto rispetto alla Cappella
Un rito di purificazione con l’acqua, completamente scalpellato
Sulla sinistra del Sacrario, la regina Ahmose seguiva la figlia Hatshepsut sotto l’iscrizione “Sorella del re, moglie del grande re, madre del re, Ahmose”
Il timpano della cappella aveva due rappresentazioni di Anubi con i simboli “Ankh” di vita ai lati del cartiglio di Hatshepsut, ancora visibile
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