Donne di potere

NEFERTITI

A cura di Grazia Musso

L’origine di un mito

Abbiamo visto il ruolo significativo rivestito dalla regina Tiye nella singolare storia del regno di suo figlio Amenhotep IV; il sovrano fu affiancato e sostenuto efficacemente anche da Nefertiti, che fu la sua Grande Sposa Reale e che venne spesso ritratta insieme a lui ed alle figlie nate dalla loro unione non solo in occasione di eventi speciali, ma anche nell’intimità della vita familiare.

Non si conosce molto delle origini di Nefertiti; in passato alcuni studiosi, argomentando dal suo nome (Neferet-Ity), che significa “La bella è arrivata” ritennero che fosse una principessa mitannica andata in sposa al sovrano delle Due Terre; oggi tutti gli studiosi più accreditati sono concordi nell’affermare che ella fosse egizia e che il suo nome si riferisca alla sua funzione divina di portare felicità al faraone d’Egitto.

La Bella, infatti, sarebbe l’incarnazione della Dea Lontana del famoso mito, la quale dopo avere abbandonato il Sole suo padre e l’Egitto trasferendosi nel deserto della Nubia e condannando le Due Terre alla sterilità e alla desolazione, fa ritorno grazie all’intervento degli dei, per restituire la felicità alla natura e a tutti gli esseri viventi.

Pur non avendo ascendenza reali, la famiglia di Nefertiti probabilmente era molto vicina al trono e rivestiva una posizione di responsabilità e di privilegi a corte fin dall’epoca di Amenhotep III; questa circostanza fece sì che ella conoscesse fin dall’infanzia il futuro marito e che ricevesse un’ottima educazione, circostanza che la rese una candidata ideale al matrimonio, che venne celebrato quando aveva intorno ai dodici, tredici anni. L’Egittologo Nicolas Grimal sostiene che ella fosse nipote di Yuya e Tuya, genitori della regina Tye, quindi figlia di Ay e Tuya II che l’allevarono e educarono e sorella di Mutnegemet, moglie di Horemheb : quindi Amenhotep III sarebbe stato suo zio, Akhenaton suo cugino di primo grado oltre che marito ed Horemheb suo cognato. Tale ascendenza non è affatto certa, ma è possibile, in quanto nell’antico Egitto era prassi comune che i parenti di personaggi reali la cui origine fosse fuori dalla famiglia regnante tacessero tale vincolo in quanto la sposa reale era compenetrata dalla divina essenza non poteva essere toccata da legami umani: abbiamo visto a questo proposito che la citazione dei suoceri Yuia e Tuya sullo scarabeo del matrimonio da parte di Amenhotep III Costituiva un vero e proprio unicum.

Uno dei pochi ritratti rimasti di Ay e Tiy

Forse Nefertiti alla nascita aveva un altro nome ed assunse quello più noto nel corso del rituale che la rese sposa di Amenhotep IV – Akhenaton, erede al trono, ma anche questo particolare non trova concordi gli studiosi e non ha riscontro nelle fonti.

NEFERTITI ED AKHENATON: FU VERO AMORE?

L’iconografia della coppia fa pensare ad un reale rapporto d’amore tra Akhenaton e Nefertiti, confermato addirittura da una poesia composta dal sovrano per la sua sposa:

… È l’ereditiera, Grande nel Palazzo, Fiera nel viso, Adornata con le doppie piume, Signora della felicità, Dotata di favori, a sentire la cui voce il re gioisce, la Grande Sposa Reale, la sua amata, la Signora delle Due Terre, Neferneferuaten-Nefertiti, possa lei vivere per sempre e sempre…

La sua presenza è costante accanto al sovrano nell’iconografia ufficiale, ed ella è raffigurata della stessa dimensione, particolare che ha indotto alcuni studiosi ad affermare che potesse essere stata anche coreggente negli ultimi anni del regno del consorte; oltre ai bassorilievi e ai gruppi statuari che la ritraggono insieme al marito, inoltre, ella è rappresentata da sola in numerose sculture a tutto tondo, tra le quali le splendide teste rinvenute dagli archeologi nello studio dello scultore di corte Thutmosi a Tell el-Amarna ed oggi conservate al museo di Berlino, che sono un indice importante della grande considerazione nella quale era tenuta da Akhenaton.

La regina diede al Faraone sei figlie: la primogenita Meritamon nacque intorno all’anno quinto del regno del padre, la seconda Maketaton, solo un anno dopo, seguita poi da Ankhesepaaton (ndivenuta poi Ankesenamon, futura moglie di Tutankamon) ; tra l’ottavo e undicesimo anno di regno videro la luce Neferneferuaron-ta-sherit, Neferneferure e Setepenre.

Queste principesse, riconoscibili dalla treccia laterale dell’infanzia, poco a poco la nascita vennero rappresentate accanto ai genitori non solo nei culti, ma anche in idilliache scene di vita quotidiana, delle quali si parlerà in seguito.

IL RUOLO DI NEFERTITI A FIANCO DEL FARAONE

Nefertiti fu certamente una regina e sposa felice a giudicare dai documenti, ma bisogna chiedersi se le immagini che ancora oggi vediamo non fossero meramente propagandistiche e finalizzate ad abbagliare il popolo; in realtà di lei conosciamo solo l’immagine pubblica, quello che la coppia reale ha voluto far vedere di sé, proponendosi come il tramite attraverso il quale la “luce” di Aton poteva arrivare a tutta la popolazione.

Ella fu certamente la sovrana che più di ogni altra si trovò sullo stesso piano del faraone : si ipotizza una sua notevole influenza nell’incoraggiare il culto di Aton e la filosofia atoniana del marito, deteneva la posizione regale di sacerdote di Aton, del tutto inedita per una donna, e poteva officiate I riti in onore del dio; inoltre la si trova raffigurata sui monumenti assieme allo sposo in tutte le cerimonie ufficiali di carattere religioso e civile.

Questa testa di Nefertiti è una delle più belle della regina, avrebbe dovuto far parte di una statua composita, ma rimase a uno stadio in cui è ancora possibile vedere le linee preparatorie disegnate da Thutmosi.. Rivela la sensibilità e l’abilità dello scultore.
Da Amarna, XVIII Dinastia, quartzite. Altezza cm. 33 Il Cairo, Museo Egizio. JE 59286.

Akhenaton riconobbe alla sua regina anche un ruolo politico, forse influenzato dall’esempio di sua madre Tiye che come abbiamo visto esercitò un potere senza precedenti per una grande sposa reale: un viale di Karnak era affiancato da sfingi che avevano alternativamente la testa del re e la sua.Un rilievo la mostra mentre massacra i nemici, nell’ iconografia riservata generalmente solo al sovrano in quanto simbolo della vittoria dell’ordine sul caos; un altro la ritrae alla “finestra delle apparizioni” in atto di mostrarsi alla folla e di conferire onorificenze ed investiture.

Altre raffigurazioni la mostrano in vari aspetti della vita di corte sul carro insieme alla piccola Meritaton mentre abbraccia affettuosamente il suo sposo, da sola sul carro personale ( una concessione eccezionale per una regina), o, ancora nella vita intima con il marito e le figlie che siedono in braccio ai genitori in atteggiamento giocoso, o a pranzo con la suocera Tiye: è chiaro che Akhenaton e Nefertiti vogliono dare piena evidenza al fatto che sono una famiglia felice e radiosa grazie al l’energia che procura ogni giorno il dio Aton.

GLI ULTIMI MISTERIOSI ANNI DI VITA

La regina fu un personaggio influente e di primo piano fino al dodicesimo anno di regno di Akhenaton, quando sparì dalla scena pubblica e dall’iconografia e sua figlia Meritaton la sostituì nelle cerimonie ufficiali come Grande Sposa Reale.

I numerosi oggetti recanti il suo nome trovati nel ” Palazzo Nord” ad Amarna hanno fatto pensare ad un suo ritiro a vita privata, forse perché duramente provata dalla morte prematura della figlia Maketaton e forse delle due più piccole Setepenre e Nefernefeura, a loro volta scomparse.

La regina viene rappresentata nella sua dimensione più umana sulle pareti della tomba ove venne inumata la ragazza, straziata dal dolore davanti al corpo di Maketaton, ed è perfettamente comprensibile che questi lutti ravvicinati l’avessero prostata al punto da indurla a chiudersi in sé stessa e forse a dubitare del favore di Aton.

Alcuni studiosi, tra i quali Jacobus Van Dijk, responsabile per la sezione di Amarna della Oxford History of A client Egypt, ed Harco Willem, professore della cattedra di egittologia all’Università di Lovanio hanno ipotizzato che Nefertiti non si sia ritirata ma abbia semplicemente cambiato nome e mansioni.

Ella sarebbe diventata correggete del sovrano con il nome di Neferneferuaton, cedendo il ruolo di Grande Sposa Reale alla figlia maggiore Meritaton e poi, dopo la morte di Akhenaton, sarebbe addirittura salita al trono per evitare la crisi politica, adottando il nome di Akheperura Neferneferuaton ( che certamente era portato da una donna, in quanto significa ” efficace per suo marito”).Il professore Willems e l’archeologo Nicholas Reeves dell’Università della California addirittura pensano che ella abbia regnato fino all’avvento di Tutankhamon, assumendo anche il nome di Smenkhkare, e che per qualche anno sia stata una sorta di regina madre per il giovanissimo re.

Frammenti del corredo funerario della regina recanti il titolo di ” Grande Sposa Reale” sembrano indicare, però, che Nefertiti sia morta quando era ancora consorte di Akhenaton, e cioè prima di quest’ultimo; molti studiosi, quindi, tra i quali Marc Gaboldr, dell’Università Paul Valery di Montpellier, studioso della XVIII Dinastia ed in particolare del periodo amarniano, pensano che ella sia deceduta un anno prima del marito a causa di una pandemia che aveva decimato la famiglia reale, e ritengono che a succedere al trono sia stata la figlia Meritaton, il cui corredo funerario venne poi recuperato per l’inumazione di Tutkhamon. Le teorie che vedevano Nefertiti caduta in disgrazia o addirittura defunta nel dodicesimo anno del regno di Akhenaton, peraltro, sono definitivamente tramontate nel 2012 in seguito ad un sensazionale ritrovamento ad opera di Athena Van Der Pierre, ricercatrice dell’Università di Lovanio; in una cava di arenaria a nord di Amarna, infatti, la studiosa ha rinvenuto un’iscrizione risalente al sedicesimo e penultimo anno di regno di Akhenaton che la nomina ancora come Grande Sposa del re ( ” grande sposa reale, sua amata, signora delle due terre, Neferneferuatn Nefertiti”), segno che era ancora in vita, che aveva cambiato nome e che godeva del favore del consorte.

A riprova del forte legame che ancora aveva con il marito vi è la circostanza che costui fece rappresentare sui quattro angoli del suo sarcofago informa di divinità affinché proteggesse la sua mummia, in un ruolo tradizionalmente affidato a Iside, Nefti, Selket e Neith.

LA TOMBA E L’INCERTA IDENTIFICAZIONE DELLA MUMMIA

Non esistono certezze neppure sulla sepoltura della sovrana: probabilmente ella era destinata a trovare il suo riposo eterno in una camera dell’ampia tomba che Akhenaton aveva fatto scavare per sé e per le figlie, scoperte nel ” Wadi Reale” di Amarna nel 1880, ma non esistono prove del fatto che effettivamente vi fosse stata inumato, dato che la tomba fu rinvenuta gravemente danneggiata dai saccheggiato, che avevano ridotto in pezzi il sarcofago in pietra e la cassa canopica del sovrano e che avevano asportato quasi tutti i manufatti che erano deposti in essa.

Il già citato egittologo Marc Gabolde ne è convinto egli ritiene che Nefertiti sia morta pochi mesi prima di Akhenaton e che fu seppellita ad Amarna nella camera sepolcrale ancora incompiuta, e che fu traslata a Tebe.

L’archeologo Barry Kemp dell’Università di Cambridge, direttore dell’Amarna Project, osservando che nella tomba non è stato trovato nulla che suggerisca che fosse ivi stato deposto il Corredo funebre della regina, esclude che ella possa esservi stata sepolta, propendendo, piuttosto, per Tebe, o per la necropoli di Gurob, ora completamente depredata, o ancora per la sua città natale di Akhmim.

Nel 2003 l’archeologia americana Joann Fletcher, che fu violentemente smentita dai colleghi, affermò che Nefertiti dovesse essere identificata nella mummia chiamata Younger Lady, Ritrovata Nella KV35 accanto a quella della regina Tiye; ella basò la sua identificazione, tra l’altro, sul ritrovamento, accanto alla mummia, di una parrucca di Foggia nubiana indossata solo dai reali durante il periodo in cui regnava Nefertiti e sull’osservazione che essa aveva un doppio foro alle orecchie pratica rara attribuita anche alla Bella.

La mummia KV35 “Younger Lady”

Nel 2010 Zahi Hawass pubblicò un articolo sul National Geographic nel quale rese noti i risultati delle analisi del DNA compiuto sulla mummia, dalle quali emergeva che si trattava invece, di una figlia di Amenhotep III e conseguentemente di una sorella di Akhenaton, e della madre di Tutankamon.

Tre anni dopo il prof Gabolde, in uno studio sul DNA della famiglia reale, contestava la corretta lettura dei predetti risultati, ribadendo che sua convinzione che la Younger Lady fosse Nefertiti.

Ad oggi, quindi, ancora molti studiosi stanno cercando la mummia di Nefertiti, che dopo quasi tremilacinquecento anni mantiene intatto tutto il suo fascino misterioso.

Fonti:

  • Le Regine dell’antico Egitto a cura di Rosanna Pirelli.
  • Dizionario Enciclopedico dell’antico Egitto e delle civiltà Nubia e a cura di Maurizio Damiano.
  • Storia dell’antico Egitto, Roma, ultima edizione di Nicolas Grimal.
  • WWW.VANILLAMAGAZINE IT – La sparizione di Nefertiti, il mistero della sovrana del ilo, di Annalisa Lo Monaco
  • https://www.la stampa. It/cultura/2013/02/25/news/nefertiti – la-regina-non-è – più – un-mistero – 1.3612398w
  • https://www http://archeology.org/…/1087-nefertiti-queen-egypt…
  • Le donne dei faraoni – il mondo femminile dell’antico Egitto, Milano, 1996 di Cristian Jacq.

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