A cura di Luisa Bovitutti
Come si è detto nel post su Apophis, secondo i miti heliopolitani il Grande Gatto, incarnazione del dio-sole Ra, durante la notte proteggeva l’astro dagli attacchi del malvagio serpente, il cui obiettivo era opporsi alle forze ordinatrici della luce per riportare tutto allo stato di caos primordiale.
Esso era raffigurato come un grande gatto maschio dal pelo rossiccio, spesso maculato ed irto sul dorso, con una lunga coda, talvolta con la lingua sporgente e le orecchie da lepre; seduto sulle zampe posteriori sorvegliava l’albero sacro di Heliopoli (albero Ished, sulle cui foglie Thot scriveva i nomi di incoronazione dei sovrani d’Egitto), il quale, fendendosi, permetteva al sole di sorgere e tiene nella zampa anteriore sinistra un coltello mentre con la destra schiaccia la testa di Apophis, momentaneamente disorientato da Iside con i suoi poteri.
Anch’esso, come Apophis, compare nel Medio Regno, ove viene nominato con la formula CCCXXXV dei Testi dei sarcofagi ma già veniva rappresentato sulle bacchette apotropaiche e nell’Antico Regno si era diffuso il culto della dea gatto Mafdet, che uccideva un serpente con i suoi artigli.
Nel Nuovo Regno viene rappresentato nelle pitture parietali delle tombe private che si ispirano al XVII capitolo del Libro dei morti, che recita (traduzione trovata in internet): “Io sono il grande gatto accanto al quale l’albero è stato diviso a Iunu (Heliopolis) nella notte della battaglia, e che fece la guardia contro i ribelli nel giorno in cui i nemici del Signore di Tutti furono distrutti”.
Tomba di Inherkhau, caposquadra degli operai della Tomba ai tempi di Ramses III e IV – Deir el Medina – qui il gatto ha curiose orecchie da lepre Tomba di Nakhtamun, “scultore nel luogo della verità” ai tempi di Ramses II – Deir el Medina Papiro di Hunefer, al British Museum di Londra. Papiro di Ani, al British Museum di Londra Tomba di Sennedjem, “Servitore del Luogo della Verità a ovest di Tebe”, in effetti funzionario di rango elevato con l’incarico di sorvegliante della necropoli dei re ai tempi di Sethi I e Ramses II – Deir el Medina
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1 pensiero su “IL GRANDE GATTO DI HELIOPOLI”