Di Luisa Bovitutti
Una manifestazione di Mehen è l’Ouroboros (conosciuto anche come Uroboro); è un serpente che si morde la coda e che realizza la figura di un cerchio.
Esso richiama il serpente primordiale chiamato Sata, che circonda il mondo proteggendolo dai nemici cosmici e che è descritto nel capitolo LXXXVII del Libro dei morti:
“Io sono Sata, allungato dagli anni, io muoio e rinasco ogni giorno, Io sono Sata che abito nelle più remote regioni del mondo”.
Nella sua opera Hieroglyphika, che risale al IV – V secolo d. C., Orapollo afferma che esso simboleggia l’Universo ed il suo ciclo di rinnovamento:
“Quando vogliono rappresentare l’universo, disegnano un serpente con il corpo screziato da squame variegate che si mangia la coda; con le squame intendono alludere velatamente agli astri esistenti nell’universo. Esso è pesantissimo come la terra e scivolosissimo come l’acqua; ogni anno il serpente si spoglia della vecchiaia, allo stesso modo del ciclo annuale nell’universo, che compiendo una mutazione si rinnova. Il fatto che si nutra del proprio corpo, infine, sta ad indicare che tutte le cose, che nell’universo sono generate dalla provvidenza divina, tornano a risolversi in se stesse”.
In effetti esso esprime l’unità di tutte le cose materiali e spirituali, che non scompaiono ma cambiano continuamente in un ciclo eterno di distruzione e ricreazione strettamente connesso con l’annuale inondazione del Nilo che rigenera la fecondità del terreno.
L’inondazione del Nilo infatti è simbolo del tempo ciclico, che scorre indietro in se stesso come un cerchio e quindi consente il rinnovamento, la ripetizione e la rigenerazione.
Le più antiche raffigurazioni dell’uroboro si trovano su di una parete del secondo sacrario che conteneva il sarcofago di Tutankhamon, ove appare due volte come illustrazione di un testo funerario relativo al dio Ra ed alla sua unione con Osiride nell’Oltretomba.
Il primo uroboro circonda la parte superiore di una grande figura mummiforme, che rappresenta l’unificato Ra-Osiride (Osiride nato di nuovo come Ra), il secondo ne circonda i piedi.
Un’altra famosa immagine si trova nel Papiro di Dama-Heroub risalente alla XXI dinastia, che rappresenta Horus bambino all’interno del Sole nascente (Harpocrate – il sole nella sua forma mattutina) sostenuto da Aker che simboleggia i luoghi del tramonto e dell’alba, di ieri e di domani, e circondato da Mehen nella forma di un uroboro.




Nella foto, l’immagine tratta dal sacrario di Tutankhamon nella sua interezza e nei dettagli, nonchè il papiro sopra citato.
FONTI:
- https://www.storiaememoriadibologna.it/ouroboros-46-simbolo
- Ouroboros. The Ancient Egyptian Myth of the Journey of the Sun, Jan Assmann, in Aegyptiaca. Journal of the History of Reception of Ancient Egypt
- https://leviedelmistero.wordpress.com/2021/02/08/uroborohttps://www.kemetexperience.com/ourboros/
- Per la traduzione del testo di Orapollo si è fatto riferimento a: https://www.academia.edu/…/Il_trattato_sui_geroglifici…
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