Donne di potere, Ramses II, Templi

IL TEMPIO MINORE DI ABU SIMBEL

A cura di Grazia Musso

Abu Simbel è uno dei siti archeologici più belli e interessanti di tutto l’Egitto.

Si trova presso il governatorato di Assuan, sulla riva occidentale del Lago Nasser, località della Bassa Nubia in cui si trovano i due celebri templi di Ramses II.

Il nome di Abu Simbel fu registrato fino al secolo scorso come Ibsambul, Ebsambul, Abusambul.In egizio il sito era chiamato Meha.

Un tempietto di Horus di Meha che si trovava in situ fu completamente distrutto nella costruzione del Tempio Maggiore, che fu chiamato Per-Ramesses-Miamon. Nella collina di un sito più a nord, noto come Abeshek, fu scavato il Tempio Minore.

L’intero sito fu scoperto nel 1813 dallo svizzero Burkhardt, ma fu Battista Belzoni che lo liberò dalla sabbia e vi entrò nel 1817.

Il Tempio Minore dedicato alla sposa di Ramses II, la regina Nefertari, e a Hathor di Abeshek, cui la regina fu qui associata.

La facciata è alta 12 metri e larga 28 e davanti si trovano sei statue alte 10 metri, le statue raffigurano 4 volte Ramses e due Nefertari. Ai lati del faraone si trovano le statue dei figli, in dimensioni minori, mentre ai lati delle statue della regina vi sono raffigurate le figlie.

All’interno si trova la sala ipostila con sei pilastri hathorici decorati dal sistro Hathorico, sul “manico” del quelle è iscritta la formula d’offerta, due colonne laterali recano invece i cartigli di Ramses II e di Nefertari. Il passaggio assiale dell’ipostila ha ai lati pilastri raffiguranti, oltre a Nefertari e Ramses II, diverse divinità. Il pronaos introduce al naos, in cui si trova una statua di Hathor in forma di vacca.La regina, all’interno del tempio é ritratta frequentemente con il sistro Hatorico e bouquet di fiori, la sua fronte è ornata dal così detto ureo hathorico e dalla testa di avvoltoio.

I due templi sono stati salvati dalle acque del lago Nasser con un colossale lavoro frutto di un progetto svedese finanziato da fondi UNESCO e USA, con la collaborazione di specialisti italiani. Tagliate in immensi blocchi le statue delle facciate, le colline sono state scavate fino a staccare le pareti degli edifici dalla roccia. Le 15.000 tonnellate di roccia che costituivano i templi sono quindi state rimontate in due grandi cupole di cemento armato e ricoperte da colline artificiali, 210 metri più indietro e 65 metri più in alto del sito originario.

Questa veduta raffigura il passaggio assiale dell’ipostila del Tempio Piccolo di Abu Simbel.Sui lati dei pilastri sono raffigurate, oltre a Nefertari e Ramses II, diverse divinità.

All’interno del Piccolo Tempio di Abu Simbel, la regina Nefertari è ritratta frequentemente con il sistro hathorico e bouquet di fiori. La sua fronte è ornata dal cosiddetto ureo hathorico e dalla testa di avvoltoio.

Fonti:

  • Dizionario Enciclopedico dell’antico Egitto è delle civiltà Nubiane – Maurizio Damiano – Mondadori
  • Le Regine dell’antico Egitto a cura di Rosanna Pirelli – Edizioni W Hite Star
  • http://www.egitto.it.siti archeologia.

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