A cura di Andrea Petta
Oro ed intarsi, cat. Montet 216, Museo Egizio del Cairo JE 72154 (gruppo)
Di tutti i sovrani sepolti a Tanis solo Sheshonq II aveva un ampio collare a forma di avvoltoio con le ali spiegate posizionato sul torace della mummia.
Le ali dell’avvoltoio circondavano il collo del defunto e si toccavano sulla schiena, dove era inserito un contrappeso.
Foto originale di Montet La parte posteriore del collare con la “chiusura” delle ali
Il collare è realizzato con una lamina d’oro sulla quale è stata inserita una seconda lamina con intarsi a cloisonné, purtroppo in gran parte persi, ed i dettagli (testa, zampe, e bordo superiore dell’ala) in oro massiccio. Tra gli artigli stringe due simboli “shen” realizzati anch’essi in oro ed originariamente con intarsi in pasta vitrea rossi e blu deteriorati dal tempo.
L’avvoltoio, simbolo e personificazione della dea Nekhbet, era uno degli emblemi reali associato all’ureo. Mentre il cobra dell’ureo difendeva lo spazio sacro del Faraone respingendo gli estranei (esclusione), l’avvoltoio ed in generale le divinità alate santificano lo spazio all’interno dell’abbraccio delle loro ali (inclusione).

Fonti:
- Pierre Montet, La nécropole royale de Tanis (Parigi, 1951)
- Pierre Montet, Les constructions et le tombeau de Psousennes à Tanis (1951)
- Tanis: tesori dei faraoni, Henri Stierlin e Christiane Ziegler , Seuil, 1987
- Tesori d’Egitto – Le meraviglie del Museo Egizio del Cairo, Francesco Tiradritti