Di Andrea Petta
Oro, lapislazzuli e pasta vitrea blu, verde e rossa; 7 x 5 cm, Museo Egizio del Cairo JE 72172
Questo pettorale, che ricorda l’iconografia classica egizia, vede al centro uno scarabeo che spinge il disco solare di fronte a sé mentre due urei sembrano “emergere” dal sole a cui sono ancora collegati con le rispettive code.

Entrambi gli urei indossano la corona bianca dell’Alto Egitto ed hanno il cappuccio decorato con pasta vitrea blu e rossa. Il loro corpo passa attraverso un anello “shen” (potere).
La base del pettorale, formata da una seconda lamina incernierata alla prima, è decorata con tre fiori di loto aperti e due boccioli, insieme a sei dischi d’oro.
Gli stessi motivi sono incisi sul retro del pettorale.

La collana si inseriva in un anello dietro l’unione tra lo scarabeo ed il disco alato.
Questo pettorale, come quello con la barca solare, è stato ritrovato sulla mummia di Sheshonq II agganciato al pettorale con lo scarabeo alato che abbiamo visto precedentemente
Fonti:
- Pierre Montet, La nécropole royale de Tanis (Parigi, 1951):
- Pierre Montet, Les constructions et le tombeau de Psousennes à Tanis (1951)
- Tanis: tesori dei faraoni, Henri Stierlin e Christiane Ziegler , Seuil, 1987
- Tesori d’Egitto – Le meraviglie del Museo Egizio del Cairo, Francesco Tiradritti