Di Grazia Musso

Dalla necropoli del villaggio operaio di Deir el-Medina provengono numerose attestazioni di devozione popolare che, nella loro semplicità, forniscono un quadro fedele del culto privato, lontano dai rito ufficiali che avevano luogo nei grandi templi, è spesso rivolto a divinità minori legate all’ambito domestico.
Questa piccola stele, 17 x 15 cm, di fattura non raffinata, fu dedicata alla dea Nebethetepet da un certo Usersatet, probabilmente un artigiano del villaggio.
Il testo in colonna riporta il nome e l’epiteto della divinità : ” che ascolta la preghiera, Signora del cielo”, mentre la linea di geroglifici alla base della stele recita: “che ha fatto Usersatet”.
L’analisi filologica del testo qui: https://laciviltaegizia.org/2023/01/06/la-stele-di-usertatet-liscrizione/
L’elemento degno di nota di questa stele è rappresentato dalla decorazione, estremamente semplice, ma molto eloquente.
Due paia di orecchie sovrapposte molto realistiche e fornite anche di buchi nei lobi, attirano l’attenzione dell’osservatore.

Con questa raffigurazione permeata di un’ingenuita’ quasi infantile Usersatet ha espresso la speranza e l’augurio che la dea rivolgesse l’orecchio alla sua preghiera, l’ascoltasse e quindi la esaudisse.
Nebethetepet era una divinità minore del pantheon egizio, originaria di Eliopoli, ma molto venerata tra la comuni di Deir el-Medina, dove il suo culto era assimilato a quello della dea Hathor.
Fonte
- I grandi musei – Torino Museo Egizio – Electa
- Fotografie : Patrizia Burlini
3 pensieri su “LA STELE DI USERSATET”