Amarna, Mai cosa simile fu fatta

AMARNA – La città residenziale

IL MERU-ATON

Di Livio Secco

Qualche tempo fa realizzai uno studio sulla città di Akhetaton perché mi veniva richiesto durante le conferenze. Effettivamente il famoso sovrano “eretico” ha sempre destato un grandissimo interesse fin dalla sua scoperta storica. Vi ricordo che perfino il grandissimo Petrie, scavando sul sito, non era certo che si trattasse di una etnia egizia tanto le differenze iconografiche e architettoniche erano diverse dall’Egitto ortodosso.

Così decisi di dedicarmi ad Amarna allo scopo di realizzare una mia conferenza standard (due ore, quaranta diapositive). Non vi sorprenderete se vi confesso che mi feci prendere la mano. Il periodo storico, e non solo la città, sono di un interesse coinvolgente.

Alla fine del lavoro di documentazione, studio e sintesi mi risultarono sei ore di lezione e più di centoventi diapositive. Fu necessario dividere l’argomento in tre parti.
Come mio solito dalle conferenze ho tratto tre Quaderni di Egittologia tutti dedicati ad Akhetaton:
– IL QUARTIERE PALATINO https://ilmiolibro.kataweb.it/…/amarna-il-quartiere…/
– LA CITTÀ RESIDENZIALE https://ilmiolibro.kataweb.it/…/amarna-la-citta…/
– L’HINTERLAND https://ilmiolibro.kataweb.it/…/630051/amarna-lhinterland/

Queste sono le tre diapositive dedicate al Meru-Aton.

PRIMA DIAPOSITIVA: Meru-Aton è il nome antico di un edificio che si trovava nel deserto a Sud di Akhetaton, nei pressi del moderno villaggio di El-Hawata. È stato brevemente esplorato dall’Egypt Exploration Society nel 1922.
L’edificio è formato da due strutture circondate da mura di mattoni crudi con contrafforti, una maggiore dell’altra. Entrambe le aree sembrano essere state costituite per contenere laghi artificiali poco profondi con giardini alberati, dotate di padiglioni disposti lungo i bordi, alcuni costruiti in mattoni altri in pietra.
Nelle immagini: mappa degli edifici; zona del Meru-Aton fotografata nel 1932.

SECONDA DIAPOSITIVA: La parte più caratteristica, che è sopravvissuta, si trova nell’angolo Nord-Est dell’area maggiore.
Si tratta di una specie di isola artificiale squadrata circondata da un fossato che sosteneva una piattaforma in pietra. Dietro di essa, verso l’angolo dell’area, c’era una serie di pilastri che ombreggiavano una serie di bacini idrici a forma di T che erano geometricamente posizionati tra di loro. Questi laghetti erano circondati da un pavimento di gesso dipinto con motivi richiamanti la natura. Il pavimento stesso era formato a pannelli. Altri reperti in pietra dimostrano che gli edifici celebrassero la natura poiché sono tutti decorati a motivi floreali.
Nelle immagini: mappa dei laghetti a T; copia dei pannelli formanti il pavimento; copia di una colonna decorata appartenente però alla costruzione minore.

TERZA DIAPOSITIVA: Da una pietra incisa si è derivato il nome originale del luogo come MERU-ATON ed è stato identificato come un tempio solare. Si è anche ritrovato il nome della figlia maggiore di Akhenaton, Merytaton. Si è notato però che il suo nome era stato inciso ricoprendone un altro. In un primo momento si è pensato a Nefertiti, generalmente ora si pensa che il nome cancellato sia quello di Kiya una sposa secondaria del faraone.
Il Meru-Aton, sia nel nome che nella sua planimetria, è un tempio che riflette la ricerca di tranquillità e serenità che donano la visione di giardini luminosi. L’aggiunta di spiritualità è data dalla presenza dei santuari.
Il Meru-Aton fu completamente distrutto dagli anni ‘60 agli anni ‘70 quando il governo egiziano realizzò un gigantesco sistema di irrigazione a Nord e ad Est del villaggio di El-Hawata.
Nelle immagini: in alto, frammento di stele 22/273 rinvenuta in sito, fronte e retro, con iscrizione che nomina il nome del tempio e della principessa. Al centro, foto degli scavi. In basso, immagine del 1978 che mostra ormai le ultime tracce del Meru-Aton.

FRAMMENTO DI PAVIMENTO DAL MERU-ATON

Di Grazia Musso

Gesso dipinto, altezza 101 cm, larghezza 160
Tell el-Amarna, palazzo Maru-Aton – Scavi di A. Barsanti.
Museo Egizio del Cairo

Del Palazzo Maru-Aton aTell el-Amarna, una delle residenze secondarie della famiglia reale, provengono alcuni frammenti di pavimento a decorazione floreale e faunistica di particolare bellezza e qualità artistica.

Il tema delle anatre selvatiche nelle paludi raggiunge qui una delle caratterizzazioni migliori dal punto di vista estetico, prima di diffondersi come decorazione negli edifici non solo di corte.

Il significato simbolico delle piante acquatiche e del papiro come origine della vita era già noto fin dai primordi della cultura egizia quando, con le scene di caccia tramite arpione o bastone da getto (una specie di boomerang) riprodotte sulle parte delle tombe, il proprietario -defunto vinceva magicamente le forze negative del disordine primevo, trionfando così anche sulla morte.

Nel Nuovo Regno tale simbologia di vittoria sulle forze oscure del caos primigenio trova ancora più spazio, come dimostrano anche le celebri raffigurazioni di Ankhesenamon, moglie di Tutankhamon, mentre afferra le anatre selvatiche, riprodotte sulle pareti esterne della cappella dorata

Ad Amarna si sovrappose a questa interpretazione simbolica anche la semplice toccante descrizione della miracolosa apparizione della vita colta in tutti i suoi aspetti, anche materiali, e resa immortale soprattutto attraverso le parole dell’Inno dell’Aton vera apoteosi della “filosofia naturale” propugnata da Akhenaton.

Fonte

I tesori dell’Antico Egitto nella collezione del museo del Cairo- National Geographic – Edizioni White Star

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