Di Andrea Petta


Nella tomba di Tutankhamon sono stati ritrovati ben 6 carri; di questi, due erano riccamente decorati e probabilmente usati solo in occasione di celebrazioni o parate. Nell’Anticamera insieme a questi carri da parata (chiamati “Carri di Stato” o “da cerimonia” da Carter) ne sono stati trovati altri due, di struttura più pesante e costruzione e decorazioni più semplici. Altri due carri furono trovati infine nella Camera del Tesoro; leggermente più piccoli e leggeri, questi ultimi erano in condizioni pessime e con diversi pezzi mancanti.


I pianali dei due carri da parata sono racchiusi da sottili assi di legno interamente ricoperti di gesso e oro e ulteriormente decorati con vetri intarsiati e avorio. I pianali dei due carri della Stanza del tesoro erano invece in parte di cuoio (marcito nel tempo) originariamente decorato con rivestimento in oro.

Carter odiò i carri con tutto il cuore. I quattro nell’Anticamera erano accatastati uno sull’altro, gli assali segati per farli entrare nella tomba, con ulteriore scompiglio portato dai predoni nell’antichità e i finimenti in cuoio erano marciti. Estrarli, stabilizzarli e ricomporli fu un incubo. Solo il carro 122 era diviso in un centinaio di pezzi da riassemblare senza rovinare i decori…



Prima della scoperta della tomba di Tutankhamon, solo altri due carri erano venuti alla luce (insieme al cassone di un carro di Tuthmosis IV praticamente distrutto): uno (ora esposto a Firenze) appartenuto a Kenamun, fratello di Amenhotep II, e l’altro trovato nella tomba di Tuya e Yuya da Davis, ma entrambi ben lontani dalla magnificenza dei carri di Tutankhamon.

La struttura ricorda quella dei carri Hittiti, senza sedile e con un cassone aperto dietro per permettere di salire e scendere in velocità, ma più leggera (portava al massimo due persone contro i tre del carro hittita) e raffinata, con un pianale in strisce di cuoio intrecciate (originariamente ricoperte con peli di animali o tessuto spesso di lino) che forniva un discreto molleggio e ruote a sei raggi leggere e robuste formate da 6 sezioni a V unite insieme ed al mozzo con strisce di pelle con battistrada in cuoio.
I particolari del carro 122 e del suo splendido decoro



Sappiamo dalle raffigurazioni dell’epoca che le redini erano lunghe abbastanza per legarle dietro la schiena dell’auriga, spesso il Faraone in persona. Caratteristica dei carri da parata anche un falco solare in oro fissato sulla stanga come emblema del sovrano.


I paraocchi dorati trovati insieme al carro 122, foto di Sandro Vannini (in alto) e foto originale di Burton (in basso)

Secondo una delle tante ipotesi, la caduta da uno dei carri da caccia sarebbe stata la causa della morte del Faraone, ipotesi ancora da comprovare.
I carri da cerimonia sono interamente placcati in oro. Il cassone del carro più decorato, il 120, presenta una lavorazione a sbalzo con motivi a spirale; il pannello centrale mostra i cartigli del Faraone con ai lati due urei e le piante araldiche di Alto e Basso Egitto. Le aperture sulle fiancate sono decorate con motivi floreali in pietre semipreziose, vetro e ceramica. Sul giogo di uno di questi carri sono rappresentate le sagome di due prigionieri, uno asiatico ed uno nubiano. Il carro 122, invece, ha una decorazione in stile “rishi” (le piume dell’uccello Ba o le ali di Iside). Al carro 122 appartiene anche una decorazione in forma di falco solare tra i più belli di questo tipo.




Guardando questi due carri da parata possiamo visualizzare quanto riportato in una tavoletta di Amarna, riferita ad Akhenaton che stabilisce i confini della sua nuova capitale:
“Sua Maestà salì su un grande cocchio d’oro e d’argento, come Aton quando sale all’orizzonte e riempie la terra del suo amore”



La ricostruzione moderna di una ruota da carro egizio, con evidenziata la struttura composita a “V” dei raggi. Joukowsky Institute for Archaeology & the Ancient World, Brown University, Richmond (Virginia)

Fonti:
- Museo Egizio del Cairo
- Grand Egyptian Museum, Giza
- Howard Carter, Tutankhamon, 1984
- Henry James, Tutankhamon – Edizioni White Star
- Nicholas Reeves, The Complete Tutankhamun, 1998
- The Griffith Institute, Tutankhamun: Anatomy of an Excavation. The Howard Carter Archives
- Kawai N et al. The ceremnial canopied chariot of Tutankhamun (JE61990 and JE60705): a tentative virtual reconstruction. CIPEG Journal 4 (2020)
Foto: Museo Egizio del Cairo, kairoinfo4u on flickr, Robert Harding, Sandro Vannini, JICA (Japan International Cooperation Agency), The Griffith Institute
1 pensiero su “I CARRI DA PARATA DI TUTANKHAMON”