Di Franca Loi

Questo modello è conservato presso il Metropolitan Museum of Art di New York
Seti I, il secondo faraone della XIX dinastia, era figlio di Ramesse I e padre di Ramesse II che volle associarsi al trono.


Giunto al potere riorganizzò l’esercito e fronteggiò rivolte scoppiate in Siria e Palestina. Dopo diverse campagne, una delle quali lo vide impegnato ad affrontare i libici che sbaragliò, partì alla ricerca del vero nemico, gli ittiti. A Qadesh, dove ebbe luogo lo scontro, Seti riuscì ad avere ragione dei ribelli: tornò in patria con prigionieri Ittiti. Fu stipulato un trattato rimasto ignoto, di questo si accennera’ in un successivo trattato del 1268. La sua politica fu rivolta al recupero di gran parte dell’Impero lasciato da Tutmosi III; una volta rafforzate le frontiere aprì miniere,cave e pozzi.

Dettaglio del muraglione esterno della grande sala ipostila
Pago dei successi ottenuti si dedicò al restauro di tutti i templi dal Delta alla Nubia (la sua iscrizione “restaurato da Seti” compare un po’ dappertutto) e alla grande sala ipostila del tempio di Karnak progettata dal padre.


Il tempio di Karnak, dopo le piramidi, è il più imponente edificio costruito in Egitto, le sue proporzioni gigantesche esprimono la potenza di Ammone e del suo clero e nel contempo la grandezza dei faraoni del Nuovo Regno.

(Ricostruzione di Chipiez)
La grande sala ipostila ha una pianta basilicale con una navata centrale sorretta da alte colonne con capitelli di papiri aperti perché questo spazio riceve la luce del sole attraverso graticci e navate con capitelli chiusi perché rimangono perennemente in ombra. Questa pianta basilicale è una innovazione della XIX dinastia che traduce in architettura il simbolismo della creazione. La stanza rappresentava cosi la palude primordiale dalla quale emerge una foresta di papiri o di loto stilizzata dalle colonne che sono quindi in stato vegetativo nelle parti buie della stanza e fioriscono nella navata centrale inondata di luce.
” tutto ciò che avevo visto a Tebe, che avevo ammirato con entusiasmo sulla riva sinistra, mi parve miserabile al confronto delle concezioni gigantesche che mi circondavano…….. nessun popolo antico o moderno ha concepito l’arte dell’architettura in scala così sublime, così vasta e grandiosa come fecero gli antichi egiziani, essi concepivano da uomini alti 100 piedi (Champollion).”

A nord del tempio, sul muraglione esterno, Seti fece incidere rilievi che sono un inno alle sue imprese: le scene guerresche rappresentate “uniscono alle lodi del coraggio personale del re molte notizie di genuino carattere storico”.

Le enormi colonne della grande sala ipostila
Sarà il figlio Ramesse II ad ampliare abbellire e completare la grande sala i postila che oggi ai nostri occhi appare “una vera foresta di pietra con 134 enormi colonne di cui quelle centrali sono più alte delle altre… per la sua immensa concezione architettonica la sala i postila si può considerare la prima vera cattedrale del mondo… l’immensa foresta di colonne che rappresentava il papireto della creazione, non è fatta a misura d’uomo ma Divina”.

FONTE:
ANTICO EGITTO-MAURIZIO DAMIANO-ELECTA
L’EGITTO DEI FARAONI-FEDERICO A.ARBORIO MELLA-MURSIA
LA CIVILTÀ EGIZIA ALAN GARDINER-EINAUDI
WIKIPEDIA