A cura di Andrea Petta
Sono stati ritrovati addossati alla parete sud della tomba di Sheshonq II anche i contenitori in alabastro dei vasi canopi.



Nella fase di re-inumazione di Sheshonq II ci deve essere stata però un po’ di confusione perché i contenitori non erano raggruppati e le teste dei vasi erano mescolate, non corrispondenti alle iscrizioni dei vasi stessi.

Ogni contenitore aveva all’interno una piccola bara antropomorfa in argento (simili a quelle che abbiamo visto con Tutankhamon).
I quattro vasi canopi fotografati da Montet. In due casi il piede della piccola bara d’argento era spezzato ed è stato ritrovato in un altro contenitore di alabastro Pierre Montet esamina uno dei canopi in argento appena ritrovato La “foto di famiglia” del Museo Egizio del Cairo
Se esisteva un naos per contenere i vasi canopi, questo è andato purtroppo perso nell’antichità.
Fonti:
- Pierre Montet, La nécropole royale de Tanis (Parigi, 1951)
- Pierre Montet, Les constructions et le tombeau de Psousennes à Tanis (1951)
- BROEKMAN, GERARD P. F. “FALCON-HEADED COFFINS AND CARTONNAGES.” The Journal of Egyptian Archaeology, vol. 95, [Egypt Exploration Society, Sage Publications, Ltd.], 2009
- Foto: Aidan McRae Thomson, Hans Ollermann, Merja Attia
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