Di Grazia Musso

Rahotep ( CG 3): Altezza cm 121 – Nofret ( CG 4) Altezza 122 cm
Meidum, Mastaba di Rahotep – Scavi di Auguste Mariette, 1871
IV Dinastia, Regno di Snefru – Museo Egizio del Cairo
Le due statue furono rinvenute da Mariette nella mastaba di Rahotep.
I due personaggi siedono su seggi squadrati con un alto e largo schienale.
Rahotep è rappresentato con il braccio destro portato sul petto e il sinistro appoggiato sulla relativa gamba, entrambe le mani sono chiuse a pugno.


Ha una capigliatura nera e corta, che lascia completamente scoperto il volto magro, dalla fronte alta e dai lineamenti scolpiti con grande realismo : gli occhi grandi, incastonati in quarzo e cristallo di rocca, sono evidenziati da un trucco nero, il naso è proporzionato e la bocca è coperta da baffi neri.
Il collo è ornato da una sottile catena con un pendente.
Indossa un corto gonnellino bianco.

Sullo schienale, ai lati della testa, tre colonne di geroglifici, dipinti in nero, enunciano i titoli e il nome di Rahotep, definito come ” figlio del re del suo corpo”, tra gli altri titoli porta quello di sacerdote di Ra a Eliopoli, soprintendente ai lavori, soprintendente alle spedizioni.
Nofret è rappresentata con le braccia incrociate sul petto e completamente avvolta in un mantello che, appoggiato su una tunica aderente con grandi bretelle, lascia intravedere le forme del corpo e fuoriuscire la mano destra.
Il collo è avvolto da una collana usekb, con tanti fili di colori alternati: azzurro scuro, azzurro chiaro e rosso, i pendenti sono azzurri.

Nofret Indossa una spessa parrucca nera che si ferma all’altezza delle spalle ed è stretta sulla fronte da una fascia a motivi floreali.
Il volto presenta lineamenti delicati : gli occhi, incastonati, sono contornato dal trucco nero, il naso piccolo e la bocca carnosa.
Sullo schienale, ai due lati della testa si legge:
” La conoscente del re Nofret”.
Il colore della pelle dei due è differenziato:
quella dell’uomo ocra, quasi rossa, mentre quella della donna giallo chiaro.
Nonostante la rigidità della posa e la fissità dello sguardo, le due sculture rivelano una grande maestria nel dar vita alle immagini di pietra.
Fonte: Tesori Egizi nella collezione del Museo Egizio del Cairo – Francesco Tiradritti – fotografie Arnaldo De Luca – Edizioni White Star
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