Di Grazia Musso

S. 4264 – Scavi di E. Schiaparelli a Qaw el-Kebir
Nella necropoli di Qaw el-Kebir, situata nel X Nomo ( provincia) dell’Alto Egitto, gli Scavi di Schiaparelli hanno portato alla luce le tombe di tre nomarchi vissuti verso la fine della XII Dinastia, incaricati dal governo centrale della gestione della provincia.
Le loro tombe, già seriamente danneggiate al momento della scoperta, erano costituite da una parte sotterranea, scavata nella montagna, e da una parte costruita esternamente sulle pendici del declivio roccioso.
All’interno di una di queste tombe, appartenuta a Ibu, fu rinvenuto un sarcofago in calcare pressoché intatto.
Ai lati della “porta del palazzo” incisa sulla superficie del sarcofago, è raffigurato un fregio composto da alcuni segni geroglifici di valore simbolico: due scettri uas affrontati, il segno ankh è il pilastro djed, rispettivamente emblemi di potere vita e stabilità.
La cassa è elegantemente decorata con un motivo detto ” a facciata di palazzo” in quanto imita il prospetto degli antichi palazzi egizi, costituiti da pilastri, architravi e porte con stuoie policrome.
Alcune parti della superficie del sarcofago sono destinate a iscrizioni geroglifiche incise, che riportano tradizionali formule e preghiere di natura funeraria.

In corrispondenza della testa del defunto sono inoltre raffigurati i cosiddetti occhi udjat caratterizzati da una profonda valenza magico-religioso.
Tutta la decorazione esterna era originariamente dipinta a vivaci colori, come testimoniano i resti delle pitture ancora visibili a tratti sulla superficie.

Fonte:
- I grandi musei: il Museo Egizio di Torino – Silvia Einaudi – Electa
Foto
- Paola Ghilarducci
- Giovanni Lombardi