Di Grazia Musso

Provenienza: Tanis
Museo Egizio del Cairo – JE 18221=CG 392.
Al regno di Amenemhat III si fa risalire questa originale opera scultorea che raffigura due personaggi maschili in atto di presentare abbondanti offerte costituite da pesci, volatili e piante acquatiche.
Il doppio offerente, identificato come il re, mostra alcuni elementi che rievocano le divinità primordiali : la pesante parrucca tripartita in grandi trecce e la larga barba, solcata da striature parallele.

Sui volti, anche se tondeggianti, si riconosce la marcata caratterizzazione dei ritratti di Amenemhat III, che emanano un senso di austera aggressività.
I corpi costituiscono uno straordinario esempio di modellato, con una possente muscolatura..
La ricerca di una assoluta simmetria comporta una novità stilistica mai riscontrata nelle sculture maschili incedenti: una delle due figure, in perfetto equilibrio rispetto alla figura che l’affianca, avanza infatti la gamba destra e non la sinistra, come era di consuetudine.

Il pesante tributo sbilancia la composizione in avanti, facendo curvare i due portatori verso verso il massiccio blocco di granito istoriato da raffigurazioni di flora e fauna fluviale, che consentono di identificare le due figure con il dio Hapy.
Il Nilo, apportatore di nutrimento e vita è effigiato sotto le sembianze di Amenemhat III, in una composizione che associa il sovrano regnante ai concetti di fertilità e abbondanza..
Le iscrizioni geroglifiche incise sulla scultura sono state aggiunte da Psusennes I, di cui sono riportati i cartigli, allorché egli fece trasportare questo monumento a Tanis.

Fonte: I Tesori dell’antico Egitto nella collezione del Museo del Cairo – National Geographic – Edizioni White Star
Fotografie: Arnaldo. De Luca, Arche Diem