Donne di potere

NEFERTARI

A cura di Grazia Musso

LE ORIGINI DI UNA REGINA

Le vicende degli ultimi anni della XVIII Dinastia sono confuse e dobbiamo aspettare il regno di Ramses II per poter parlare di un’altra grande regina :Nefertari Meritmut.

Ella fu designata con una serie di titoli onorifici:

  1. “Principessa ereditaria”
  2. “Moglie del re”
  3. ” Grande Sposa Reale”, indica il suo posto preminente tra le altre mogli.
  4. ” Signora delle Due Terre”, questo titolo e quello successivo potrebbero indicare che Nefertari si è occupata degli affari di stato
  5. “Sovrana dell’Alto e Basso Egitto”
  6. ” Sovrana di tutte le terre”, normalmente questo titolo non è tra quelli portati dalle regine e costituisce l’equivalente femminile del titolo di faraone, che indica una posizione gerarchica di grande rilevanza
  7. ” Grande di favori”
  8. “Piacevole nelle due piume”, questo appellativo si trova sulla statua di Ramses assiso, custodita al museo Egizio di Torino: a sinistra del sovrano è scolpita la figurina del suo primogenito Amon her Khepeshef, a destra quella di Nefertari. Si riferisce al copricapo a doppia piuma, frequentemente utilizzato dalla regina e tipico del dio Amon
  9. ” Sposa del Dio”, che significa moglie del predestinato a regnare sul trono d’Egitto in quanto figlio del dio Amon, epiteto che fu aggiunto alla sua titolatura solo in un secondo momento.

Nulla si sa con certezza riguardo alla famiglia e alle origini di Nefertari; il titolo di Principessa ereditaria che appare in un’iscrizione di Abu Simbel sembra indicare la sua discendenza da una famiglia nobile, probabilmente di Tebe o di Akhmim, e si è fatta l’ipotesi che discendesse da Ay in quanto Schiapparelli, tra i pochissimi oggetti rinvenuti nella tomba ed oggi conservati al Museo Egizio di Torino ( un sarcofago in granito rosa danneggiato, due coperchi di forzieri, stoffe, vasellame rotto, 34 ushabti lignei recanti il suo nome, frammenti di statue lignee ed un paio di sandali), trovò un pomello di cassa rivestito di smalto azzurro con il cartiglio recante il nome di intronizzazione di quel faraone ( Keper Keperu Ra).

Questo pomello di cofanetto in maiolica blu, cela un mistero. Sulla sua superficie infatti, compare il cartiglio di Ay della XVIII Dinastia che succedette al giovane Tutankamon.

Non si sa con certezza il motivo della presenza di questo reperto, che attrasse subito l’attenzione di Schiapparelli. “D’altra parte fra i miseri resti della suppellettile funebre fu rinvenuta nella tomba” scriveva Schiapparelli ” vi è un oggetto che può portare molta luce sull’argomento e è il fiore di loto, in smalto turchino che porta impresso il nome del faraone Ay e che dovette appartenere a un cofano che sia stato di proprietà del faraone medesimo o che venisse d suo palazzo”. La circostanza che fra le suppellettili funebre portata nella sua tomba vi fosse un cofano del nome di Ay, dovrebbe far supporre che Nefertari discendesse dalla famiglia di quel faraone e fosse, secondo ogni probabilità, una nipote.

Fonte : Nefertiti e la Valle delle Regine – Christian LeBlanc-Alberto Siliotti – Giunti.

Tuttavia Nefertari non portava il titolo di “Figlia di un re”, il che suggerisce che probabilmente non apparteneva alla linea reale principale; inoltre Ay regnò molti anni prima di Ramses II, per cui è probabile che più che sua figlia potesse al limite essere sua nipote.

La regina rimase per tutta la vita fortemente legata alla sua città di origine e il pilone del tempio funerario di Ramses II ha conservato una rappresentazione della festa di Min, il dio locale di Akhmim, che la mostra mentre esegue una danza davanti a un toro che lo simboleggia.

Colei per la quale splende il sole”

Nefertari sposò Ramses quando questi non era ancora salito al trono, durante i sedici anni di coreggenza col padre Sety I e gli diede quattro figli ( Amon-her-khepshef, Pa-Ra-wenem-ef. Mery-Ra e Mery- Atum) e quattro figlie ( Baketmut, Nefertari, Merytamon, e Henuttaui).

Amon-her-khepshef fu il primogenito di Ramses II e nacque almeno quattro o cinque anni prima che suo padre fosse incoronato. Ebbe il titolo di Generale degli eserciti, e fu principe ereditario fino alla sua morte, tra gli anni 26 e 31bdel regno del padre.

Pa-Ra-wenem-ef fu il terzo figlio maschio del faraone e morì giovane, intorno agli anni 20/28 del regno di suo padre. Egli appare nelle immagini di trionfo dopo la Battaglia di Qadesh e nel tempio minore di Abu Simbel.

Mery-atum fu il sesto figlio maschio del sovrano e nacque quando suo padre era già faraone; fu Sommo sacerdote di Eliopoli ma di lui esistono poche tracce.

Mery- Ra fu l’undicesimo maschio ed appare con la madre e i fratelli nei rilievi di Abu Simbel e in pochi altri luoghi. Sembra che sia morto tra 26 e i 36 anni.

Baketmut è raffigurata ad Abu Simbel insieme al padre e alla sua famiglia ma di lei non abbiamo notizie certe.Nefertari forse sposò il fratello primogenito Amon-her-khepshef.

Meritamon fu la quarta tra le figlie del faraone che la sposò alla morte della madre trasferendole molti dei suoi titoli, tra i quali Grande Sposa Reale; fu anche cantautrice nel tempio di Amon e sacerdotessa di Hathor. Si ritiene che sia morta alla fine del lungo regno di Ramses II.

Henuttay sposò anch’ella il padre alla morte di Nefertari, ma, a differenza di Meritamon, non divenne Grande Sposa Reale. Venne sepolta nella Valle delle Regine, nella tomba QV73.

Nefertari ebbe un ruolo di primissimo piano, ineguagliato dalle altre regine: sin dall’inizio del regno del suo sposo partecipò ai principali eventi dello stato e giocò un suo particolare ruolo anche nella politica estera.

Nella tomba di Nebounenef è raffigurata in piedi accanto a Ramses nel corso della cerimonia durante la quale il defunto fu nominato Sommo Sacerdote di Amon a Tebe, e nell’archivio del palazzo reale di Hattusas, l’antica capitale del regno ittita (oggi presso il villaggio di Bogazkoi, in Turchia), venne Ritrovata una lettera significativa inviata da Naptera ” la Grande regina d’Egitto” a Pudukhepa ” la Grande regina di Hatti”. Nella lettera, impressa su una tavoletta d’argilla, Naptera ( trascrizione in lingua accadica del nome Nefertari) esprimeva tutta la sua amicizia e si rallegrava per le fraterne relazioni che si erano istaurate tra ” il Grande re Egitto” e ” il Grande re di Hatti” ( il sovrano uttita Hattusilis III, contro il quale Ramses II aveva combattuto a Qadesh e con cui aveva firmato successivamente un trattato di pace nell’anno 21, corrispondente al 1258 a. C.).

Ramses II adorava Nefertari, tanto che fece erigere ad Abu Simbel il piccolo tempio a lei dedicato, dove la rappresentò con statue aventi la medesima grandezza delle proprie; all’ingresso del tempio a lei dedicato, pose una dedica che dice : ” Ha fatto il suo monumento in onore della Grande Moglie Reale Nefertari, amata da Mut, un tempio scavato nella pura montagna della Nubia in un bellissimo gres bianco, un’opera appartenente all’eternità per la Grande Moglie Nefertari, amata da Mut, per l’amore di colei per la quale splende il sole”.

La morte: “Possa tu essere felice nella sede della verità

Non si sa esattamente come è quando Nefertari morì, ma ciò avvenne quando ella aveva tra i quaranta e cinquanta anni di età, dopo la costruzione del Piccolo Tempio di Abu Simbel e prima che la sua decorazione fosse terminata, tra l’anno 26 e l’anno 34.

Non si spiegherebbe altrimenti la coesistenza di rilievi nei quali la regina è raffigurata come vivente e che certificano la sua partecipazione alla cerimonia di apertura, nell’anno 24 del regno di Ramses, e di una iscrizione sulla facciata, di sapore invece tipicamente funerario, che dice:” Il re Usermaatra, scelto da Ra, ha costruito per la Grande Sposa Reale Nefertari, amata da Ra in Nubia come Ra, per sempre ed eternamente”.

In ogni caso le iscrizioni commemorative del giubileo dell’anno 30 (1261 a. C.) e quelle successive non riportano più il nome dell’amata consorte né quello di un’altra “Grande Sposa Reale” (sebbene Isinofret fosse ancora in vita), testimonianza della posizione unica di cui Nefertari godette , è non c’è dubbio che la successiva inaugurazione sia stata opera di Ramses II e della sua sposa e figlia Meritamon, figlia di Nefertari.

Il re preparò per la moglie prediletta la splendida tomba QV66 nella Valle delle Regine, un capolavoro dell’arte egizia recentemente restaurata da un team italo-egiziano guidato da Paolo e Laura Mora, finanziato dai fondi privati provenienti dalla Getty’s Foundation di Los Angeles.

La tomba è molto grande, composta da parecchie stanze che conducono alla “sala dell’oro” e la decorazione è un vero e proprio libro di saggezza che ripercorre le tappe di un’iniziazione femminile.

Nella prima stanza si legge in un unica riga di geroglifici la seguente iscrizione:

” Ti darò un posto all’ingresso di Igeret.

Possa tu apparire in cielo come mio padre Ra

Possiate occupare un posto sulla Terra Sacra

Possa tu essere felice nella Sede della Verità dopo che la Grande Enneade degli dei è giunta a te, oh Osiride, Grande Moglie Reale, Nefertari Mery-en-Mut, giustificata”.

Il sovrano inoltre è assente nelle scene raffigurate sulle pareti, e Nefertari è l’unico mortale rappresentato nel’ipogeo: ciò indica l’alto status attribuitole, che le permetteva di interagire direttamente con le divinità senza la mediazione del Faraone.

La mummia della grande sovrana ” Signora delle Due Terre” non è mai stata trovata (salvo due frammenti mummificati appartenuti quasi certamente ad essa ed oggi custoditi al Museo Egizio di Torino) ma il suo ricordo si è perpetuate nella storia e il fascino della sua bellezza emana ancora, vivo e presente, negli splendidi dipinti nella sua meravigliosa tomba.

Fonti:

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