Presentazione delle offerte da parte di Sethi I
Di Nico Pollone

Prologo
Arrivando nel sito di Abydos, spicca il Grande Tempio di Sethi I, uno dei più completi e solenni templi di tutto l’Egitto. Il tempio di Abydos fu costruito in onore della dea Maàt, al cui culto era fedele il secondo sovrano della XIX dinastia egizia Sethi I, il quale fu anche il primo ad occuparsi dell’influenza egiziana nel resto del Medio Oriente. Sethi I, faraone nella XIX dinastia, regnò mirabilmente in un momento storico cruciale. Fu destinato a riportare l’ordine religioso nel Paese e a ristabilire la sovranità nei territori a est, minacciati dal rafforzamento degli Ittiti in un periodo di instabilità causato dalle precedenti scelte politiche e dalla rivoluzione religiosa attuate dal faraone Akhenaton, che trasferì la capitale da Tebe ad Amarna e proclamò Aton unico dio, rappresentato iconograficamente soltanto da un disco solare con dei lunghi raggi.
Il complesso Osiriaco.
Questo è il nome attuale dato a tutte le stanze la cui collocazione è sul retro delle sette cappelle dedicate a varie divinità e al sovrano stesso Sethi: Sethi Ptah Rê-Horakhty Amon-Rê Osiride Iside Horus Questo complesso è dedicato al culto di Osiride che era il dio principale di Abydos e come tale richiedeva un’attenzione particolare. Questo complesso comprende due stanze ipostile, associate a cappelle. La vista in alto mostra la grande stanza ipostila con l’ingresso alla cappella di Osiride, conosciuta come la cappella di Sethy I divinizzata. La planimetria sottostante descrive l’intero complesso.

Questa analisi prende in esame la 1° sala ipostila parete est del complesso Osiriaco. Sono 22 riquadri sovrapposti i due file. Si esaminerà il tipo di offerta, il dio che la fa o che la riceve.
A conferma delle offerte saranno presentati testi con trascrizione e traduzione.

Qui è presentata la planimetria della 1° sala ipostila del complesso Osiriaco, e la disposizione fotografica delle varie scene.

Per la bibliografia, si fa riferimento ai volumi di Amice Calverley’s Record of the Temple of Seti I.
L’ANALISI TESTUALE
Parete est – Riquadro 1 in alto
Il re offre a Horus offerta di vino in classici recipienti tondeggianti nw. Horus porta la doppia corona circondata alla base da urei. Regge nelle mani un segno della vita e uno scettro Was.

PS Le immagini a colori avranno diverso grado di qualità. Possono essere danneggiate e avere una posizione tale da aver avuto danni maggiori rispetto a altre.

L’immagine in B.N. permette una migliore lettura dei testi geroglifici. Questi, sono espressi nelle parti più rappresentative. A volte, per motivi di spazio, non esprimono al completo tutto il testo del riquadro.
Parete est – Riquadro 1 in basso
Qui inizia il Registro Inferiore (Scena 1), tra l’ingresso della Cappella di Osiride e il muro nord, il Re offre una libagione/purificazione (di acqua fresca) a Horus, figlio di Osiride. La scena è intitolata “Esecuzione di una libagione per suo padre” scritta innanzi al re.


Parete Est – Riquadro 2 in alto

Il re offre pane bianco a Upuaut (Anubi) che risiede nella dimora di Men Maât Ra. Upuaut (Anubi) giace su una cassa in una cappella portatile. La cassa su cui è accovacciato è decorata con coppie di pilastri Djed e amuleti Tit.
Sul testo posto sul capo del re è citata la dea Nekhbet (la bianca) di Nekhen (Hieraconpolis, località) – (ved. Testo)

Parete Est – Riquadro 2 in basso

Il re (Men Maât Ra)I fa l’offerta dell’immagine di Maât al dio Horus, in forma di falco con la doppia corona.
Il dio è posto su un sostegno nella sua cappella portatile. La figura del re sembra sia stata danneggiata volutamente.

Parete Est – Riquadro 3 in alto
Il sovrano con corona rossa Deshret fa offerta di incenso al dio falco Horus, incoronato con la corona bianca Hedjet, su una colonna a forma di papiro sorretta da una piccola figura a immagine del sovrano.


Parete Est – Riquadro 3 in basso

Offerta di vasi da vino (irp) chiamati nu a Irrenefdjesef, : iri-rn.f-Ds.f. ICONOGRAFIA: Si manifesta di regola come un falco o un uomo con la testa di falco (non in questo caso) Il suo nome significa “Colui che crea il proprio nome”, un epiteto che può essere interpretato come “Colui che ha creato se stesso”, conferendogli un carattere di creatore (demiurgo). Si trova nel pantheon egizio fin dal Nuovo Regno. Si trova nelle formule XVII e XCIX del Libro dei Morti, un testo che si riferisce a ciò che il defunto doveva recitare per ricondurre la barca a sé. Raramente rappresentato. Qui, nel tempio di Sethy ad Abydos, è in forma umana. Un’altra dea è citata nel testo innanzi alla fronte del sovrano, si tratta di Wadjet.

Parete Est – Riquadro 4 in alto

Nella Scena, il re si trova di fronte al dio (Osiri) e a una dea (Isis). Il re è inginocchiato e presenta due vasi nmst di olio mDt ai due dei. A entrambi i lati del trono di Osiri, uno sciacallo è accovacciato su un’ edicola, in dimensioni molto piccole, entrambi rivolti verso Osiri. Isis non porta sul capo il caratteristico segno distintivo st ma un disco solare rinchiuso tra corna bovine.

Parete Est – Riquadro 4 in basso

Il re apre la porta di accesso al naos in modo che venga rivelato il dio. Il dio Horus che risiede nel palazzo di Men Maât Rê sta su una cassa decorata con segni raffiguranti coppie di pilastri Djed e amuleti Tit . In cima al naos è collocata una immagine Hathorica. Il dio è rappresentato come falco coronato con la doppia corona, ritratto solo per metà. Nel testo, il dio conferisce al re l’eternità come sovrano delle Due Terre.

Parete Est – Riquadro 5 in alto

Il re è nell’atto di offrire un omaggio floreale a Tehery signore dell’occidente: divinità antropomorfa dal viso di babbuino.
Nota: di questa divinità non ho trovato riscontri in vari dizionari di divinità. ? L’ho riscontrata solo in un sito sul tempio di Abido.
Una possibilità può essere un riferimento al dio Babi o Baba: bby –
, dio antropomorfo dalla testa di Babbuino.

Parete Est – Riquadro 5 in basso

In ginocchio, il re Sethy offre incenso per il dio Ândjety, “quello di Ândjet*”, nome sia di una località che del 9° nomo del Basso Egitto. The Routledge Dictionary of EgyptianGods and Goddesses. Questo dio fu successivamente equiparato a Osiride, come ad esempio Sokar. (dal testo) Il dio dà al re tutta la vita, stabilità e potere. Dietro al dio, la grande sorella Isis dà al re tutta la salute e la gioia. Andjety è presente in contesti funerari. L’idea che sia responsabile della rinascita nell’Aldilà, è probabilmente il motivo della sostituzione delle piume sul capo in un utero bicorne. Anche nell’ Oltretomba c’è un’ovvia identificazione tra Andjety e Osiride che regge uno scettro “a bastone”.
* – Nome egiziano di Busiris.Dio patrono di tale città; precursore di d’Osiris.

Parete Est, Riquadro 6 in alto.

Il re inginocchiato, offre incenso a Osiride accompagnato da Iside che sono in piedi davanti a lui.
Osiride è su una base di statua a forma del segno Aa11
Su una colonna è posto un vaso e due steli floreali. Nessun testo fa cenno alle offerte

Parete Est, Riquadro 6 in basso.

Il re offre due brocche per libagione al dio Merehy (Merhy, Mereh). Spesso questo dio, è rappresentato con una testa di toro come qui, e può essere paragonato a diversi dei, come Osiride o Chu (vedi il dio Merehou (o Merehy) in Corteggiani, p.321). In questa scena, il dio impugna lo scettro wAs e il segno della vita. Iside la Grande lo accompagna. Secondo E.Otto e H.Junker, il suo nome significa “L’Unto” e potrebbe essere una forma di Osiride associata alla luna. È una divinità minore, “Signore di Athribis”, e una delle forme del dio Osiride. È rappresentato in alcuni santuari, in particolare nel tempio di Sethy I ad Abydos, dove il suo aspetto di dio è enfatizzato ed è connesso agli aspetti della morte e della rigenerazione. Iside stessa è chiamata “Figlia del toro Merhy”.

Parete Est, Riquadro 7 in alto.

Il re dispensa incenso come azione di purificazione, davanti ad Anubi. Tra il sovrano e Anubi c’è un piccolo tavolo d’offerta con steli floreali e altro non classificabile. Nessun riferimento nel testo al tipo di offerta.

Parete Est, Riquadro 7 in basso.

Il re offre pane bianco Hd al dio Osiride, seduto su un trono, accompagnato da Iside, definita madre del dio. Porta la corona bianca HDt, e impugna un flabello , uno scettro WAs, e uno scettro HqAt – Heket. Nel testo il dio dona salute, stabilità e vita eterna.

Parete Est, Riquadro 8 in alto.

Il sovrano è nell’atto di aprire la porta di una cappella dove si trovano il dio Hapy , rappresentato come dio oca a due teste *, e la dea Nefti senza segno identificativo sul capo, ma posto nella scrittura davanti al viso. Il dio dona al re vita e gioia come Ra (vedi testo), così come tutte le provviste (I doni non sono visibili ma sono citati nel testo).

Ps. Da notare una citazione di offerta molto rara che si riscontra pochissime volte nei testi egizi, sia come parola che come rappresentazione. Si tratta di “pesci” mai (o rarissimamente) riprodotti o citati (come qui) nelle tavole d’offerta.
* Le due teste di oca derivano dal fatto che il nome di Hapy può essere scritto con i segni rappresentanti due oche.
vedi: Hapy – dio figlio di Horus Vigus p.717
Parete Est, Riquadro 8 in basso.

Il re offre fiori al dio Geb accompagnato dalla dea Nut. In cambio, come rileva parte del testo, il dio Geb promette al re che tutti i paesi, tutte le terre straniere, i 9 archi, saranno sotto i suoi sandali.

Parete Est, Riquadro 9 in alto.

Il re dona vino alla dea Heqat, (Dea Rana). La dea sta su una cassa in una cappella portatile posta su un piedistallo su cui è iscritto un protocollo del re che inizia con “amato di Heqat…”

Parete Est, Riquadro 9 in basso.

Il re si trova davanti a Min-Horus che è all’interno del suo naos. E’ nell’atto di aprire la porta. Horus-Min non è rappresentato in immagine itifallica. Il dio porta la corona bianca, è eretto sul segno Aa11 e impugna uno scettro e un flabello. Dietro di lui un cippo con in cima uno stelo floreale inserito in cima. Egli dà gli anni di Tatenen * al re. La identificazione delle divinità è resa possibile dai testi ancora conservati.

PS. Tatenen (“la terra che emerge”) era il dio creatore (vasaio), il dio della vegetazione e di tutto ciò che cresce e si sviluppa sottoterra, dai minerali, alle acque sotterranee e di alcuni animali. Il suo titolo era “Padre di tutti gli dei”.
Nome egizio: Tatenen, o Tenen. Divinità greca: Crono, Efesto il grande.
Iconografia
Uomo con scettro/flabello, corna ritorte e due piume. A volte con testa di ariete e corona con due piume. Anche con la testa di un serpente e come mummia dalla pelle verde. Nella itologia Incarna la collina primordiale che sorse nei tempi più remoti, alla nascita del mondo, e l’hanno associata alla terra che emerse quando la piena del fiume Nilo si ritira.
Come dio creatore, vive nella Duat ed è il protettore dei morti. Come divinità della vegetazione, è responsabile della natura che emerge dal suo dominio. Il suo dominio è di colore verde e rappresenta la terra coltivabile e la rinascita sia sulla Terra che nell’Aldilà.
Epiteti
Portava il titolo di “Padre di tutti gli dei” e “Signore dei Giubilei” nella cerimonia di rinnovo del faraone, o Heb Sed.
Sincretismo
Era assimilato a Ptah a Memphis, come Ptah-Tatenen, e al dio della terra Geb. Forse con Thoth come “contatore del tempo”.
Culto
Era venerato a Memphis, Asiut e Hermopolis. È raffigurato in tutti i templi e le tombe dell’Egitto nei santuari e nei tumuli su cui veniva deposto il sarcofago, simbolo della terra emersa.
Da Mitología Egipcia Dioses Egipcios
Parete Est, Riquadro 10 in alto.

L’offerta non è identificabile né dalla rappresentazione nè dal testo davanti al sovrano. L’offerta è fatta a Horus a testa di falco portatore di una bastone/scettro non classificabile ? e di un segno di vita.

Parete Est, Riquadro 10 in basso.

Il re offre incenso davanti alla dea Shentyt racchiusa in una edicola, rappresentata come una mucca coronata dal disco solare. Sotto la dea, un baldacchino è decorato con segni raffiguranti coppie di pilastri Djed e amuleti Tit. A suo volta il baldacchino portatile appoggia su un catafalco che rinchiude un testo che inneggia a Sethi I .
Il nome di questa dea (Shentayet ) significa “vedova” ?, ma le sue origini sono oscure. Era raffigurata come una mucca o donna con la testa di vacca, ma alla fine è stata assimilata alla alla dea Iside con il nome di Iside-Shentayet. In questa forma tardiva Shentayet era associata alla resurrezione di Osiride e identificata con il sarcofago del dio.
da Goddesses of Ancient Egypt Richard H. Crystal Wilkinson

Parete Est, Riquadro 11 in alto.

Il re inginocchiato porta la corona blu xprs (Chepresh), adora Osiride Unnenefer e Iside, che sono in una cappella. Un piccolo re è offerente di vino a entrambi. Osiride è su una base di statua a forma del segno Aa11.

Parete Est, Riquadro 11 in basso.

Il re inginocchiato offre un vaso non identificato * al dio Osiride. Il dio siede su un trono in un naos. È accompagnato da un dio che è di fatto il re divinizzato (Men-Maât-Rê). E’ menzionata anche la dea Nekhbet, ma questa non figura tra le immagini.
* Il vaso ha una forma tale da sembrare quasi rotondo. Non ha beccuccio ne coperchio e non si distingue la forma dell’apertura.
La dea-avvoltoio Nekheb (el-Kab), sosteneva il dominio del monarca nell’Alto Egitto. Iconograficamente la dea è spesso rappresentata con le ali spiegate, mentre afferra i simboli dell’eternità tra i suoi artigli. Appare anche come un avvoltoio a riposo nella statuaria o come elemento di uno dei titoli del re con un’ala tesa davanti a sé come simbolo protettivo scolpito sopra scene reali o rituali.

Con questo riquadro termina la rappresentazione della parete est del complesso Osiriaco del Tempio di Sethi I ad Abido, sala Ipostila 1.
Spero che chi ha avuto la pazienza di leggere il tutto, lo abbia trovato interessante e lo abbia apprezzato.
Grazie,
Nico Pollone.























































